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Addio a Zygmunt Bauman: il pensatore superstar

Non era una star del panorama musicale. Non il creatore dell’ultima diavoleria tecnologica o di qualche piattaforma social. Era un pensatore. Nella società della produttività e del consumismo lui era un intellettuale. Produceva pensiero, riflessioni sui cambiamenti sociali del nostro tempo. Eppure Zigmund Bauman era attorniato sempre più da giovani affascinati

Il sociologo polacco che nel 2011 è stato ospite anche del nostro Pordenone Legge in cui ha affrontato uno dei temi più caldi della nostra epoca con la Lectio Magistralis “Non siamo tutti migranti?”, teorico della “società liquida” è morto all’età di 91 anni a Leeds dove viveva e dove ha insegnato per anni.

Tra le molteplici opere che costituiscono l’eredità culturale a noi consegnata troviamo: “Modernità liquida”, ed. Laterza; “La solitudine del cittadino globale” ed. Feltrinelli; “La società dell’incertezza” ed. Il Mulino; “Per tutti i gusti. La cultura nell’età dei consumi”ed. Laterza.

Numerosi e importanti i suoi contributi sull’Etica del Lavoro e alla riflessione sulla reale integrazione delle persone con disabilità a partire dall’assunto che essa non possa realizzarsi prescindendo da una fusione dei contesti di vita, formazione e percorsi di realizzazione professionale.

Su tutto questo a noi, che siamo chiamati a operare in contesti sociali, educativi ed assistenziali, ancora una volta il monito di non dimenticare mai quanto produttivo sia nutrire costantemente il nostro agire quotidiano con una profonda ricerca e riflessione culturale che ne è il fondamento.

 

 

 

Gabriella Moret